Patologia chirurgica del naso e dei seni paranasali



  • Deviazione del setto nasale

  • Ipertrofia dei turbinati

  • Sinusite

  • Poliposi nasale

  • Rinofima

  • Deformità della piramide nasale

  • Frattura delle ossa nasali



Interventi chirurgici

Per settoplastica si intende la correzione funzionale del setto nasale. Il setto nasale può presentarsi deviato sia a livello cartilagineo che osseo, determinando così un ostacolo al flusso aereo. Oggi l’approccio al setto nasale è meno invasivo rispetto al passato e con una piccola incisione intranasale è possibile procedere all’asportazione delle porzioni ossee deviate ed al riposizionamento in asse del setto nasale cartilagineo. Il tamponamento è molto meno importante rispetto al passato grazie ad una particolare sutura riassorbibile “a materassaio” del setto nasale, che consente di ridurre le dimensioni dei tamponi o, a volte, di eliminarne la necessità.
I turbinati sono strutture osteo-mucose che si trovano sulla parete laterale delle fosse nasali. Sono in numero di tre per lato (superiore, medio ed inferiore). Il turbinato inferiore è quello che riveste il ruolo più importante nella regolazione del flusso aereo intranasale. A volte, l’ipertrofia dei turbinati può essere tale da ostacolare la respirazione. I motivi più frequenti dell’ipertrofia dei turbinati sono una diatesi allergica e una ipertrofia compensatoria ad una deviazione settale. In quest’ultimo caso è sempre necessario combinare anche una settoplastica all’intervento di decongestione dei turbinati. L’intervento ai turbinati può essere effettuato con diverse metodiche tra cui il laser, la radiofrequenza e la diatermocoagulazione.
La settorinoplastica è un intervento chirurgico che prevede la correzione funzionale e spesso estetica del setto e della piramide nasale. Si tratta di un intervento delicato e preciso. Vi sono due approcci chirurgici che permettono di realizzare un cambiamento morfo-strutturale del naso: chiuso ed open. Il principale vantaggio dell’approccio chiuso è la totale assenza di cicatrici esterne ed un recupero post-operatorio più veloce. L’approccio open, oggi praticato dalla maggior parte dei chirurghi plastici facciali Americani, prevede una piccola incisione alla base della columella. Grazie a questa incisione, che diventa invisibile a distanza di sei mesi dall’intervento, è possibile esporre tutta la struttura osteocartilaginea del naso e modificarla “a vista” con grande precisione. Il vantaggio è dunque una maggiore predicibilità del risultato, a fronte di un recupero più lungo. Spesso modifiche funzionali del naso richiedono anche delle modifiche estetiche migliorative. Ad esempio, un naso torto od un naso ptosico (con la punta in giù) non potranno mai funzionare perfettamente se non vengono corretti anche da un punto di vista cosiddetto estetico. Nel naso l’estetica e la funzione sono concetti indissolubilmente correlati.
La chirurgia endoscopica del naso e dei seni paranasali ha oggi soppiantato molti interventi che in passato venivano eseguiti mediante approcci esterni. La possibilità di “passare dal naso” per arrivare a diverse strutture difficilmente raggiungibili con gli approcci esterni tradizionali, come la sella turcica e l’ipofisi, il basicranio, la fossa pterigo-mascellare, i seni etmoidali, mascellari, frontali e sfenoidali, ha reso “mini-invasivi” molti interventi un tempo “demolitivi”. La chirurgia funzionale dei seni paranasali ha come obiettivo gli osti dei seni paranasali, ossia gli orifizi o i canali che assicurano il drenaggio verso il naso delle secrezioni e del muco prodotti all’interno dei seni paranasali. Riaprire gli osti consente di eliminare ostruzioni e garantire un giusto drenaggio. Di conseguenza, in presenza di una sinusite non è necessario togliere tutta la mucosa del seno paranasale interessato, ma semplicemente “rimuovere la diga” che ne ostruisce il drenaggio. In caso di poliposi nasale, la chirurgia endoscopica è ormai considerata la chirurgia di elezione in quanto permette la precisa localizzazione dei polipi. Il tamponamento nasale può essere di modesta entità perché sotto controllo endoscopico si assicura una corretta emostasi intraoperatoria. In caso di poliposi nasale va sempre combinata una corretta terapia medica aerosolica alla terapia chirurgica.